martedì 11 marzo 2014

La Luna, il dito, e il bus de cul



Come molti sapranno, o staranno ancora cercando di capire, la stagione che andrà per avviarsi vedrà una nuova categoria nella MotoGp: la Open.
Cos'è? Beh praticamente dopo il fallimento della CRT che girava a 3" dalle Gp, han fatto un nuovo regolamento dove corrono delle Gp... con dei vantaggi. A patto utilizzino una centralina con software approvato dalla Dorna e in cui la Marelli riscrive tutti i codici proposti dai concorrenti. Da qui il nome "Open... Source".

Il problema però è che le Open hanno un regolamento che va contro tutte le regole scritte finora. Mentre le moto "Factory" vedono una ulteriore diminuzione del numero di motori e dei litri di benzina, le nuove moto vanno esattamente nella direzione opposta. Le Case schierano solo 5 motori, punzonati a inizio stagione e perciò privi di qualsivoglia sviluppo durante la stagione e appena 20 litri di benzina. Per contenere i costi ci dicevano. Già e le moto economiche invece avranno 24 litri e potranno presentare 12 motori quando pare loro e quindi svilupparli... per contenere i costi s'intende.
Ciliegina sulla torta: le Open possono essere schierate anche dai team ufficiali! La Ducati lo fa, la Yamaha ha noleggiato i motori ufficiali della scorsa stagione e cosa ti inventa allora la Dorna? La Factory2, ovvio, coglioni noi a non averci pensato prima! In base ai risultati, anche se fortuiti, la Dorna limiterà i motori con un nuovo conteggio e i litri passeranno da 24 a 22.5. In pratica han creato una categoria che non DEVE vincere o il concorrente cambia classe. Una follia.

A questo punto l'appassionato cerca conforto nella competenza (eh?) e nell'imparzialità (eeehh??) dei giornalisti. Loro sì che bastonano (il cane).
http://gpone.com/paoloscalera/2014/03/07/le-regole-della-motogp-una-sfida-aperta-perche-e-sbagliato-puntare-lindice-verso-la-luna-e-guardare-solo-il-dito/
Ecco allora un bel pezzo di Paolo Scalera, dal quale ti aspetti che non abbia peli sulla lingua e metta le cose nel giusto verso. Già.
Invece  si lancia in una accorata difesa del "povero" Carmelo Ezpeleta che, essendo troppo potente, è vittima di ricatti dalle Case. Ehm forse è stato sbagliato aggettivo?
Scalera riesce nel difficile compito di contraddirsi nello stesso periodo, questa, scrivetela con la bomboletta sul portone del garage:
Prendersela con il regolamento però è sbagliato.
Il problema è che nel motomondiale si punta l’indice verso la luna ma poi tutti guardano l’indice.
Il vero nodo non viene mai affrontato, ma che dico, solo sfiorato. Perché il dramma, quello vero, non è il regolamento, per quanto esso sia scritto male.
Ciò che è catastrofico è la gestione del campionato.




Chiaro no? Il regolamento non ha colpe, è SOLO scritto male, che in verità sarebbe l'unica colpa possibile di un regolamento avere buchi e lacune. La colpa "sarebbe" della gestione del campionato che... è la stessa che scrive il regolamento. Quindi la Dorna a sua volta comandata con "troppo potere" da Carmelo Ezpeleta. Perchè la Federazione non conta un cazzo e si deve prendere tutta la responsabilità lui.
Insomma se gli Ebrei si fosse suicidati tutti, Hitler non avrebbe scatenato la loro persecuzione, colpa loro!
La responsabilità di Ezpeleta è così pesante che per difendersi deve dire cose come "la Honda minacci pure di andare in Superbike tanto si troverà sempre me di fronte" segue risata satanica.

La colpa quindi per Scalera sarebbe di quel piagnone di team manager, quello che
E poco conta se il team manager che piange ha parcheggiata nel recinto VIP una Ferrari 458, una Porsche RS od una Audi R8: piangerà sempre per chiedere più denaro o maggiore attenzione per il nome che rappresenta.



Eccerto perchè se il team manager vendesse l'auto da 150.000 euro non avrebbe problemi a reperire 20.000.000 per finanziarsi la stagione, se poi manda la moglie a battere magari può pure fare a meno dello sponsor.
Colpo di genio finale, la soluzione: una associazione dei team. Una riga sotto dopo averne attribuito la responsabilità di chiedere solo soldi.

Mah, alla fine non so se noi stiamo guardando il dito o la Luna, quel che è certo è che certi giornalisti tengono più al pass che allo sport per cui lo ottengono e probabilmente il dito lo tengono al caldo in un posto dove i raggi lunari non possono arrivare.